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Su RAI 1 (in seconda serata) il sesto appuntamento con "CANZONE" (lo speciale dedicato alla grande musica italiana), protagonista PINO DANIELE

Dopo il successo delle precedenti puntate, è PINO DANIELE il protagonista del sesto appuntamento di “CANZONE”, speciale dedicato alla grande musica italiana. La puntata, intitolata PINO DANIELE “Nero a Metà”, andrà in onda martedì 30 dicembre in seconda serata su Rai 1 (dalle ore 23.25).

Un’ora di racconto tra musica e parole con cui il cantautore e musicista svela come è nato “NERO A METÀ” (1980), l’album della consacrazione per Pino Daniele, simbolo di quel sound inconfondibile, tra sonorità blues, rock, jazz e l’immancabile tradizione napoletana, che è diventato il suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero. Protagoniste le canzoni più belle di Pino, da “Quanno chiove”, al brano che dichiara la sua passione di sempre, “A me me piace ‘o blues”, da “I Say I’ Sto Ccà” a “Nun me scuccià”: grandi classici che all’epoca definirono un nuovo stile musicale e che ancora oggi risultano di sorprendente freschezza.

Ad aneddoti e racconti inediti dell’artista sulle sue tante collaborazioni con i grandi della musica italiana e internazionale, si alterneranno le immagini della data di “NERO A METÀ” tenuta il 13 dicembre scorso a Roma. Una serie di concerti che ha visto Pino Daniele salire sul palco delle principali città italiane con uno spettacolo che racchiude tutta la sua storia musicale e l’identità di suono che ha caratterizzato il suo percorso artistico. Insieme a Pino la band composta dai musicisti che parteciparono alle registrazioni dello storico album “NERO A METÀ”: Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano, tastiere ed organo) e Rosario Jermano (percussioni), gli amici Rino Zurzolo (contrabbasso) ed Elisabetta Serio (piano) e con la partecipazione straordinaria di due musicisti che hanno arricchito e stimolato il percorso artistico di Pino: Tullio De Piscopo alla batteria e James Senese al sax.

PINO DANIELE “Nero a Metà” è un programma di Gianluigi Attorre e Paolo Biamonte, con la regia di Cristian Biondani e la consulenza artistica di Giampiero Solari. Una produzione di BALLANDI Multimedia e F&P Group.

 

Milano, 28 dicembre 2014

Ufficio stampa: Parole & Dintorni

Pino Daniele protagonista della sesta puntata di “Canzone”

In onda il 30 dicembre in seconda serata su Rai 1

 

Dopo il successo delle precedenti puntate, è PINO DANIELE il protagonista del sesto appuntamento di “CANZONE”, speciale dedicato alla grande musica italiana. La puntata, intitolata PINO DANIELE “Nero a Metà”, andrà in onda martedì 30 dicembre in seconda serata su Rai 1 (dalle ore 22.40).

Un’ora di racconto tra musica e parole con cui il cantautore e musicista svela come è nato “NERO A METÀ” (1980), l’album della consacrazione per Pino Daniele, simbolo di quel sound inconfondibile, tra sonorità blues, rock, jazz e l’immancabile tradizione napoletana, che è diventato il suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero. Protagoniste le canzoni più belle di Pino, da “Quanno chiove”, al brano che dichiara la sua passione di sempre, “A me me piace ‘o blues”, da “I Say I’ Sto Ccà” a “Nun me scuccià”: grandi classici che all’epoca definirono un nuovo stile musicale e che ancora oggi risultano di sorprendente freschezza.

Ad aneddoti e racconti inediti dell’artista sulle sue tante collaborazioni con i grandi della musica italiana e internazionale, si alterneranno le immagini della data di “NERO A METÀ” tenuta il 13 dicembre scorso a Roma. Una serie di concerti che ha visto Pino Daniele salire sul palco delle principali città italiane con uno spettacolo che racchiude tutta la sua storia musicale e l’identità di suono che ha caratterizzato il suo percorso artistico. Insieme a Pino la band composta dai musicisti che parteciparono alle registrazioni dello storico album “NERO A METÀ”: Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano, tastiere ed organo) e Rosario Jermano(percussioni), gli amici Rino Zurzolo (contrabbasso) ed Elisabetta Serio (piano) e con la partecipazione straordinaria di due musicisti che hanno arricchito e stimolato il percorso artistico di Pino: Tullio De Piscopo alla batteria e James Senese al sax.

 

 

di Antonio Galluzzo

Pino Daniele, concerto a Roma 2014 di "Nero a metà" tour: la Neapolitan Power torna a vivere

 

I Grandi non hanno bisogno di presentazioni.
I Grandi non hanno bisogno di fare rumore, di praticare arti circensi sul palco durante un concerto per attirare l’attenzione.
Basta che i Grandi accennino un solo passo sul palco e la festa è pronta a cominciare.

Questo è quello che succede a Pino Daniele quando varca la soglia del proscenio e ringrazia per applausi, urla e sorrisi.
Ieri sera al Palalottomatica di Roma, il cantautore napoletano ha riportato i suoi fan indietro di trent’anni proponendo i brani della sua carriera degli anni ’80.

Stessa formazione del tempo (James Senese al sax, Agostino Marangolo alla batteria, Gigi De Rienzo al basso, Rosario Jermano alle percussioni, Ernesto Vitolo al piano. Ospiti speciali Tullio De Piscopo alla batteria, Rino Zurzolo al contrabbasso, Tony Esposito alle percussioni. Elisabetta Serio ha domato le tastiere e il piano), stesso sound e stessa consapevolezza di donare musica buona come sempre.
“Nero a metà” è il tour nostalgico – ma non in senso negativo – di Daniele che, a quasi 60 anni, rimane un’icona della musica italiana. Ne hanno avuta la certezza i fan che lo hanno accolto a braccia aperte, dai giovani ai diversamente giovani.

Quello che abbiamo ascoltato ieri sera non sono state solo le parole di un poeta (anche se dir questo non è poco), ma musica, quella che fanno i veri Musicisti che conoscono come le loro tasche metrica, ritmo, attacchi e stacchi. Basta un battito di bacchette, un riff di chitarra, un soffio accennato al sax che i brividi non stentano affatto ad arrivare.

“Nero a metà” è la storia del blues napoletano, la vivace essenza del rock, la melodia acustica, il funky perseverante, una commistione di generi che in Pino Daniele convivono come anime gemelle fatte l’uno per l’altra.
“Quanno chiove”, “O’ scarrafone”, “ Na tazzulella e cafè”, sino a “Napule è”, “Resta cù mmè”, “Io per lei”, “Nun me scuccià”, “A me me piace o blues”, “Je so pazz”, ogni canzone è un’emozione. “Nero a metà” resta uno di quei concerti che bisogna vedere almeno una volta nella vita per ricordarsi cos’è la musica, cos’è l’arte. Ed ogni tanto non fa male.

Come ama ribadire “non so buon” a parlare, Daniele parla con la musica, ha un rispetto ancestrale dei ruoli che la spocchia di certi musicisti di oggi hanno scordato.

Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, poi, sono animali da palcoscenico e in questi casi l’età non conta, il talento rimane fulgidamente attaccato alla pelle di cotanti artisti come un veleno che nemmeno l’antidoto più potente riesce a debellare via.

 

 

di Antonella Dilorenzo

"Nero a metà", il ritorno. Pino Daniele e i suoi: la musica di una vita

Sabato sera al Palalottomatica un appuntamento per ripercorrere 30 anni di carriera. Con lui James Senese e Tullio De Piscopo


E’ difficile, se non impossibile, non amare Pino Daniele. La sua musica, le sue canzoni, sono di quelle che è facile legare a doppio filo alla nostra vita, conservarle in qualche cassetto del cuore quando sono più sentimentali e appassionate, metterle in sintonia con le gambe quando spingono sull’acceleratore del ritmo, sedersi è ascoltarle quando sono musicali, raffinate, sorprendenti. È difficile non amare la musica di Pino Daniele perché non è mai uguale a se stessa, perché ha scavato solchi profondi nella cultura contemporanea del nostro paese, perché è ormai parte integrante della colonna sonora della nostra vita. È difficile non amare, poi, “Nero a metà”, prodigioso album con il quale più di trent’anni fa Pino si è ritagliato un posto d’onore nell’Olimpo della nostra musica, album geniale e popolare al tempo stesso, in cui creatività e ricerca si mescolavano sapientemente con l’ironia e l’intelligenza.

È difficile, quindi non andare a vedere Pino Daniele riproporre ancora una volta dal vivo le canzoni di quel disco, in un concerto come quello che terrà al Palalottomatica domani sera, accompagnato da una straordinaria band, quella con la quale diede vita a quel progetto e che ancora oggi è al suo fianco, composta da James Senese (sax), Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano), Rosario Jermano (percussioni), mentre l’Acoustic Set vedrà sul palco Rino Zurzolo (contrabbasso), Elisabetta Serio (piano) e la partecipazione di Tullio De Piscopo. Del resto è la formazione giusta per mettere sulla tela i colori musicali della sua tavolozza, il blues, il rock, il pop, il jazz, il funk, la melodica, le sonorità mediterranee e quelle più acustiche, in uno show che si muove sulle note dell’omonimo storico terzo album di Pino, dove protagoniste saranno le canzoni più belle di Pino Daniele, da “Quanno chiove”, al brano che dichiara la sua passione di sempre, “A me me piace ‘o blues”, da “I say i sto ccà” a “Nun me scuccià”.

E se è vero che dischi come “Nero a metà” non subiranno mai le ingiurie degli anni e resteranno sempre attualità, bellissimi, coinvolgenti, è anche vero che ascoltare dal vivo quelle canzoni ci consente ancor di più di verificarne l’attualità, e la capacità di Daniele di riproporle senza farle mai diventare oggetto di nostalgia. Pino è un grande cantante, un bravissimo autore, ma è soprattutto un’eccellente musicista, che assieme ai suoi musicisti riesce a rileggere, a interpretare, a ricostruire ogni sera in maniera diversa le sue canzoni, trasformandole in materia viva, in emozione bruciante, in commovente melodia. Ecco, dunque, l’appuntamento con Pino Daniele è di quelli che, per scrivere una frase davvero ovvia, è “da non perdere”, perché ogni concerto di Pino è un atto unico, irripetibile, diverso da tutti gli altri che ha proposto prima e proporrà ancora. Perché a differenza di molti suoi colleghi Pino Daniele è nato per suonare dal vivo, perché in concerto da il meglio di se, con la sua voce e la sua chitarra.

 

 

di Ernesto Assante

Pino Daniele in tour: «Voglia del mio passato»

Pino Daniele ospite a “Il Messaggero”

Pino non ci pensa, non vuole pensarci proprio, ma i sessant’anni, un’età che sembra appartenere ormai a tutto il cantautorato nazionale, stanno per arrivare anche per lui. L’appuntamento è per il 19 marzo prossimo: «Ma non farò feste pubbliche, questo è sicuro», proclama. Poi ci scherza su: «Si, sono in scia alla carriera dei Pooh. Loro sono davanti di dieci anni io sono dietro».

Personaggio schivo, Pino Daniele non ha mai amato la luce abbagliante dei riflettori e tanto meno oggi, in una fase della sua vita in cui si è sganciato definitivamente dal ruolo di idolo nazionalpopolare della nostra pop music (e lo è stato, fra i primi a riempire gli stadi in epoca in cui non era consuetudine).
E, per segnare ulteriormente questo suo distacco dal cerimoniale pubblico, eccolo tuffarsi all’indietro recuperando un gioiello della sua carriera, quel Nero a metà (terzo album della sua discografia) dove c’è buona parte della sua estetica musicale con pezzi miliari come A me me piace ‘o blues. «L’ho fatto per l’esigenza di ritornare a una sonorità che avevo cercato negli anni 70 e 80, quando ogni artista aveva un’identità sonora, non come oggi dove tutto si è massificato», ci racconta facendo visita al Messaggero. E, con quel sound, Pino ritrova anche gli amici (mai perduti) di un tempo da James Senese a Agostino Marangolo, a Tullio De Piscopo a Gigi De Rienzo.
Pino, ma è un ritorno al passato puro e semplice?
«Più che un recupero di quegli anni è la voglia di ritrovare quel clima. Erano tempi in cui c’era l’opportunità di fare musica. E oggi questa possibilità manca clamorosamente. E poi c’è la voglia di far conoscere quel l’atmosfera a quelli che non hanno mai visto i nostri concerti allora».
Pino, nel frattempo, bolle in pentola l’idea anche di un disco di canzoni nuove?
«Si, sto lavorando a un nuovo album. Che, come al solito, sarà ricerca attorno alla musica etnica».
Non sente la voglia di scrivere nuovi pezzi che possano sfondare, come è successo in passato con canzoni, per esempio scritte in italiano, come “Io per lei” o “Che male c’è”?
“Non ci penso proprio. Anzi, la regola è non pensare a quello che scrivi, non mettersi a tavolino a dire adesso compongo una bella canzone. Musica e parole devono essere una cosa istintiva, devono uscire naturalmente. Per me suonare è come mangiare. E non posso farne a meno».
Quanto può stare senza suonare?
«Ma puoi stare più di due giorni senza mangiare? Suonare fa parte di me. E’ un modo di vivere, una disciplina, è il mio modo di comunicare con gli altri».
Pare di capire che, come sta succedendo da tempo nei concerti, anche nel prossimo disco ci sarà molto spazio per gli strumenti.
«L’improvvisazione è un momento magico della musica, specie oggi dove tutto è catalogato e tutto è scontato».
E’ un eredità della sua passione per la musica nera e per il jazz?
«Non c’è dubbio, le radici sono lì».
Anche quelle dei chitarristi che sono stati i suoi riferimenti?
«Sono tanti. Da Eric Clapton col suo modo di suonare blues, allo stile spagnolo di Paco De Lucia, al jazz di John McLaughlin. Il jazz, il suono latino, e quello mediterraneo sono il mio pane».
E la canzone napoletana?
«Sono grandi melodie, non è detto che un giorno non possa fare un disco di un certo tipo di quelle canzoni».
Sta dicendo che ci ha pensato?
«Sì, ho pensato magari di fare un album solo strumentale. A casa ogni tanto me le suono quelle canzoni e mi fa piacere, fanno parte della mia vita. Certo ci sono le cose fatte da Roberto Murolo che è difficile eguagliare».
Con Nero a metà Pino ha debuttato quest’estate a Verona, in una serata speciale. Ora riprende quel concerto con una serie di date invernali. La prima è a Conegliano, il 6 dicembre, poi Bari, Roma (il 13 al Palalottomatica), Napoli (16 e 17), Milano il 22.
«Sarà un concerto denso, una parte acustica e una elettrica e oltre a Nero a metà racconterò anche altri momenti della mia carriera», anticipa.

di Marco Molendini

Pino Daniele presenta in diretta il tour “NERO A METÀ”

       (05 novembre 2014)

 

Oggi Pino Daniele è stato ospite di Paola “Funky” Gallo nell’Auditorium di Radio Italia e ha parlato in diretta del suo tourNero a metà”, di cui Radio Italia è radio ufficiale.

Prendendo spunto da un’imitazione del cantante fatta dal nostro Mauro Marino, l’intervista è iniziata con una domanda semiseria: “Credo che tu sia una delle voci della musica italiana più imitate, tu ti diverti?” e Pino è stato volentieri al gioco: “A volte me la faccio anche da solo l’imitazione, mi diverto”. E l’imitazione se l’è fatta per davvero, in diretta!

Entrando nel vivo dell’argomento tour, invece, Paola ha chiesto a Pino un commento sull’ultimo live che ha tenuto all’Arena di Verona lo scorso settembre e che è stato trasmesso in diretta da Radio Italia, con ospiti come Francesco Renga, Emma, Elisa, Fiorella Mannoia e Mario Biondi: “E’ stato un bel concerto. Non ricordo altri cantanti in lingua (dico in lingua perché io ho cantato in napoletano) all’Arena di Verona. Io ho iniziato la mia carriera proprio lì e ci tenevo a fare questo concerto con una panoramica di tutto quello che ho fatto, oltre ai brani dell’album ‘Nero a metà’. Il risultato ci è piaciuto e abbiamo deciso di ripetere”. Infatti dal concerto è nato un tour che partirà ufficialmente l’11 dicembre al Pala Florio di Bari, dopo la data Zero del 6 dicembre a Conegliano (TV), e proseguirà il 13 al Palalottomatica di Roma, il 16 e il 17 al Pala Partenope di Napoli e il 22 al Mediolanum Forum di Assago (MI): “Gli ospiti non sono ancora annunciati, ma lo scopo principale è quello di rimanere fedele al tipo di suono che ho usato in ‘Nero a metà’ e posso anticiparvi che il concerto sarà diviso in due parti: una acustica e una elettrica”. La ricercatezza nel suono è un aspetto che da sempre caratterizza la produzione di Pino Daniele: “Con il passare degli anni l’ansia di cercare un determinato suono forse si perde un po’, ma non bisogna perdere la spontaneità. I miei live sono una specie di jam session e c’è molta improvvisazione, quindi ogni concerto è diverso dall’altro”.

L’attenzione si è spostata inevitabilmente sull’argomento suono e Paola ha chiesto al cantautore se ama assistere anche a concerti solo strumentali: “Qualche volta ci vado, solo quando mi interessa veramente. Ma deve essere una cosa particolare altrimenti mi viene voglia di suonare. Una volta andai a sentire un collega e mi ha chiamato subito sul palco”. E durante la sua carriera Pino Daniele il palco l’ha condiviso con artisti internazionali di altissimo profilo, come il chitarrista Pat Metheny: “Per me è fondamentale lavorare con musicisti di un certo calibro perché con loro puoi imparare molto e confrontarti. Ogni musicista si rifà alla propria cultura e gli italiani hanno un proprio approccio: una cosa è fare un genere e un’altra cosa è farne un’imitazione. Io cerco sempre di partire da quello che è il mio background, dalla musica della mia terra, poi c’è un codice universale che è la musica stessa e che ti permette di dialogare con altri artisti. Io continuo la ricerca come musicista anche se faccio il cantante”. A questo proposito, Pino Daniele ha ricordato insieme a Paola le sue svariate collaborazioni con altri artisti italiani: “Ho prodotto un disco di Giorgia bellissimo di cui sono molto fiero, ho scritto un pezzo per Fiorella Mannoia, ho cantato con Irene Grandi e con J Ax. Ho collaborato con molti cantanti italiani perché non mi do limiti”.

Come in tutte le dirette di Radio Italia, i fan hanno interagito con Pino Daniele da casa attraverso i social network e gli sms. Il primo commento che è saltato all’occhio è in napoletano verace: “Si Gruoss!” e il cantautore ironizza: “Pensavo proprio questa cosa mentre suonavo con Eric Clapton”. Un ascoltatore ha scritto di apprezzare molto le canzoni di Pino e gli ha chiesto se ne ha già pensate di nuove: “Sto scrivendo delle canzoni e quando sarò pronto farò un nuovo lavoro. Non posso dare anticipazioni perché non so nemmeno io cosa ci sarà nell’album. Io non penso a nulla, io suono e basta. E non penso nemmeno ai social, preferisco incontrare le persone per strada con un rapporto più umano e diretto”. Un’altra domanda da casa riguarda una possibile nuova collaborazione con Emma e il cantautore non lo esclude: “Penso proprio che ci sarà. A me fa sempre piacere incontrarla: le piace molto la mia musica, ha molta grinta e un grosso talento”.

Nel tour Nero a metà, di cui Radio Italia è radio ufficiale, Pino Daniele presenterà i brani dell’omonimo disco cult pubblicato nel 1980 e sarà accompagnato proprio da quei musicisti che hanno suonato in quell’album. Sul palco ci saranno anche il percussionista Tullio De Piscopo e il sassofonista James Senese. E’ un evento attesissimo e sarebbe quasi scontato inciderne una testimonianza in CD o DVD, ma anche su questo tema Pino va contro corrente: “Non credo uscirà un DVD, non registriamo niente. Suoniamo solo per il gusto di suonare, non ci sono scopi discografici. I concerti saranno momenti particolari e ognuno sarà diverso dall’altro. E’ un po’ come nel jazz: noi abbiamo delle canzoni e ogni sera ci improvvisiamo sopra. Questa cosa non si può decidere a tavolino, si fa solo così come viene”. L’unico modo per vedere e sentire quello che succederà sul palco è quindi andare a uno dei concerti del tour: il primo appuntamento utile è la data Zero, in programma sabato 6 dicembre alla Zoppas Arena di Conegliano.

 

 

Intervista di Paola “Funky” Gallo

Pino Daniele: «Sogno un mio festival»

«Quando c’era Bassolino, in città tanti progetti e artisti
Ora invece…»

«Mi piacerebbe realizzare un Festival del Mediterraneo, una 2 o 3 giorni di musica, da fare al porto di Napoli, dove coinvolgere artisti che rappresentino la Spagna, il Portogallo, il Nord Africa… Intanto a metà dicembre (il 16 e il 17) sarò in concerto col mio Nero a metà Tour al Palapartenope». Dove quest’anno non si farà il suo concertone con gli amici di sempre, «Tutta ‘n’ata storia Friends». Ma tutto ciò era già stato abbondantemente annunciato.

Del progetto nel porto ne ha già discusso con le istituzioni cittadine?
«Non ancora, ne ho parlato con l’ammiraglio Felice Angrisano, che guida il Comando Generale delle Capitanerie di Porto d’Italia. Lui è di Torre Annunziata, è una persona in gamba e mi ha assicurato il suo appoggio. Con il Comune e la Regine. No, quest’anno non ci ho ancora provato. Quando c’era Bassolino avevo rapporti con le istituzioni napoletane. Antonio aveva grandi idee, coinvolgeva in diversi progetti artisti napoletani che avevano dato lustro alla città. Ora…».

Quindi ora niente progetti sociali?
«Grazie anche alle istituzioni di allora, in passato ho suonato all’istituto penitenziario minorile di Nisida, e poi al carcere di Poggioreale: simili esperienze mi piacerebbe rifarle, ma da allora è più difficile rapportarsi con le nuove (istituzioni) che ho provato anche a coinvolgere per il mio progetto “Tutta ‘n’ata storia Friends”, ma senza ottenere grandi risultati».

Tentar non nuoce mai.
«Infatti. Questo non vuol dire che “Tutta ‘n’ata storia Friends” non si faccia più. Ritornerò comunque a Natale del 2015 con nuove idee. Le istituzioni? Rilancio con un nuovo invito all’amministrazione cittadina. Mi piacerebbe discutere con loro della mia idea seriale di Festival del Mediterraneo. Inteso come mare, non più cimitero d’acqua per sfortunati esuli, ma culla di civiltà. Siamo tutti figli di questo mare».

Che gli ha fatto vincere pure un premio, come simbolo del Mediterraneo.
«Sono orgoglioso di aver ricevuto il Premio Mediterraneo Arte e Creatività 2014. Il mio prossimo disco al quale mi dedicherò finito il tour, sarà incentrato proprio sulle musiche del Mediterraneo. Sul quale affacciano tanti Paesi che risentono in modo particolare della crisi. Non solo Napoli, quindi soffre del malaffare, delle infrastrutture che mancano, del traffico, delle lungaggini burocratiche, della delinquenza, delle scuole ed degli ospedali che non funzionano, della disoccupazione. Ovunque c’è crisi e tutto è fermo…».

Tornando alla due giorni di dicembre al Palapartenope, il cantautore sarà accompagnato dalla band originale del 1980, composta da James Senese, Gigi De Rienzo, Agostino Marangolo, Ernesto Vitolo, Rosario Jermano, mentre il set acustico vedrà Rino Zurzolo, Elisabetta Serio e la partecipazione di Tullio De Piscopo. Ovvero tutti i «friends».

 

di Carmine Aymone

Pino Daniele: "A sessant’anni ancora nero a metà"

Il cantautore in concerto al Palapartenope il 16 e il 17 dicembre

 

MUSICANTE senza tempo, Pino Daniele sarà in concerto il 16 e il 17 dicembre al Palapartenope nell’ambito del tour “Nero a metà”, che prende il titolo dal suo leggendario album del 1980 (biglietti da 35 a 70 euro). In scaletta soprattutto i classici dell’epoca, eseguiti dal cantautore prima con un trio acustico (Tullio De Piscopo alle percussioni, Rino Zurzolo al contrabbasso, Elisabetta Serio al piano) e poi dalla band originale di “Nero a metà” (James Senese al sax, Gigi De Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo al piano e Rosario Jermano alle percussioni). Più un ospite a sorpresa. “Il primo settembre  –  racconta il cantautore  –  abbiamo fatto un concerto all’Arena di Verona: doveva essere un evento unico, ma il pubblico ha reagito con un entusiasmo incredibile, cosa che francamente non mi aspettavo. Così abbiamo deciso di partire per un tour. Volevo riportare alla luce una sonorità differente, quella dei primi anni Ottanta, in un momento in cui tutto è un po’ massificato, anche in senso musicale. Un suono a cui molti oggi fanno riferimento. Non perché la musica di ieri sia migliore di quella di oggi, ma perché allora lo spirito era diverso”.

In che senso, Daniele, lo spirito di quegli anni era diverso?
“Allora si era più concentrati più sull’abilità dei musicisti, sulla loro personalità. Quelli della mia generazione sono cresciuti così e non possono cambiare. Anche se “Nero a metà” quest’anno è stato ristampato in edizione speciale, direi che non si tratta di un’operazione meramente discografica: quanti dischi possiamo vendere, alla fine? È più importante rivalutare l’identità dei musicisti in un’epoca come questa, fatta di suoni tutti uguali, senza personalità”.

Vuol dire che un tempo i musicisti erano più amati, più rispettati anche come persone?
“Sì, pensiamo a gente come Eric Clapton o Santana, oppure a Battiato e alla Pfm, solo per fare qualche nome. Erano uno diverso dall’altro e la musica era un modo per esprimere la loro personalità “.

Non si può parlare di nostalgia?
“No, questo modo di vivere la musica ha sempre fatto parte della mia vita, non appartiene al passato. L’unica differenza è che allora avevo 25 anni e ora ne ho 60”.

Li compie a marzo. Festeggiamenti in programma?
“Soltanto privati, nessuna celebrazione, non le ho mai amate. Ma nel 2015 uscirà il mio nuovo album di inediti, ho già dei pezzi pronti”.

Da molti anni non vive a Napoli, ma non ha mai troncato i rapporti con la sua città: ne ha seguito gli ultimi eventi politici e culturali?
“Sì e no, non sono uno che ama schierarsi. Vedo però quello che succede: quando uno dà fastidio e cerca di cambiare le cose, provano a toglierlo di mezzo, magari appigliandosi a degli errori che può aver fatto in buona fede, a fin di bene”.

Allude ovviamente a de Magistris, alla sua sospensione e al suo reintegro….
“Secondo me lo stavano aspettando come si dice in fondo al vico. Ma non credo che abbia fatto cose scorrette, chissà a chi ha dato fastidio, a chi era destinata quella poltrona”.

E ha seguito le celebrazioni per il trentennale della morte di Eduardo?
“Finalmente si è tornato a parlarne, era ora. Ma forse si dovrebbe fare un’operazione diversa. Non soltanto ricordarlo ma farlo studiare nelle scuole: è sconcertante che molti giovani non lo conoscano. Il teatro è come la letteratura, va studiato, altrimenti se ne perde la memoria”.

Lei non sembra avere questo problema, viene seguito da gente di ogni età…
“La canzone è diversa, ha un’altra immediatezza. Alcune canzoni sono arte, poesia, e quelle restano. È anzi il tempo a rivelarne il valore. Altre sono legate al costume del momento e non sono destinate a durare”.

E a proposito di artisti che restano. I concerti napoletani di fine anno sono per tradizione i più seguiti, anche i più rappresentativi. Quest’anno toccano a lei, il 16 e il 17 dicembre, e a Nino D’Angelo, il 27.
Intramontabili?
“No, per carità, guai a pensare che esistiamo soltanto noi. Un altro grande della nostra generazione è Enzo Gragnaniello, un vero poeta. Poi ci sono i più giovani, Clementino, Rocco Hunt. Tutti degnissimi artisti di questa città”.

 

di Antonio Tricomi

PINO DANIELE: a dicembre 6 grandi date esclusive per il concerto di "NERO A META’"

Dopo il successo del concerto-evento del 1° settembre all’Arena di Verona

6 GRANDI DATE ESCLUSIVE PER IL CONCERTO DI “NERO A METÀ

6 Dicembre CONEGLIANO (Treviso) – NUOVA DATA!

11 Dicembre BARI | 13 Dicembre ROMA | 16 e 17 Dicembre NAPOLI | 22 Dicembre MILANO

IL TOUR CON I MUSICISTI ORIGINALI DELLO STORICO ALBUM DEL 1980

E LA PARTECIPAZIONE DI Tullio De Piscopo E Di James Senese

PIU’ UN OSPITE SPECIALE PER OGNI CONCERTO

Dopo il grande successo del concerto-evento dello scorso 1° settembre all’Arena di Verona, PINO DANIELE tornerà con 6 date esclusive di “NERO A METÀ”: 6 dicembre a CONEGLIANO (TV – Zoppas Arena), l’11 dicembre a BARI (Pala Florio), il 13 dicembre a ROMA (Palalottomatica), il 16 e il 17 dicembre a NAPOLI (PalaPartenope), il 22 dicembre a MILANO (Mediolanum Forum- Assago). In questi nuovi appuntamenti, che vedranno la partecipazione di un ospite speciale per ogni concerto, PINO DANIELE sarà accompagnato dalla band originale del 1980, composta da James Senese (sax), Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano), Rosario Jermano (percussioni),  mentre l’Acoustic Set vedrà sul palco Rino Zurzolo (contrabbasso), Elisabetta Serio (piano) e la partecipazione di Tullio De Piscopo.

Blues, rock, jazz, sonorità acustiche, e l’immancabile tradizione napoletana: questi gli ingredienti che PINO DANIELE porterà sul palco nelle 5 date di “NERO A METÀ”. Un grande spettacolo sulle note dell’omonimo storico terzo album di Pino, dove protagoniste saranno le canzoni più belle dell’artista, da “Quanno chiove”, al brano che dichiara la sua passione di sempre, “A me me piace ‘o blues”, da “I Say I’ Sto Ccà” a “Nun me scuccià”: grandi classici che all’epoca definirono un nuovo stile musicale e che ancora oggi risultano di sorprendente freschezza.

I biglietti per le date di “NERO A METÀ”, prodotto e organizzato da 55AVE Entertainment e F&P Group (in collaborazione con Radio Italia, la radio ufficiale del tour), sono disponibili online su www.ticketone.it, nei punti vendita e nelle prevendite abituali (per info biglietti: www.fepgroup.it).

Nero a Metà (1980) è l’album della consacrazione per Pino Daniele, simbolo di quel sound inconfondibile, diventato suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero. Le melodie, la fusione tra tradizione partenopea, blues, rock e jazz hanno reso questo disco un pilastro della musica italiana, tanto che ancora oggi è nella classifica Rolling Stone Italia dei “100 album più belli di sempre” ed è stato premiato ai Music Awards 2014 come uno degli album che hanno lasciato un segno nella storia della musica italiana. Per celebrarlo, l’album è stato pubblicato da Universal Music Italia in una nuova edizione rimasterizzata “NERO A METÀ” Special Extended Edition, disponibile anche in doppio vinile da 180 grammi in edizione limitata e numerata in 1.000 esemplari. Il primo Lp contiene la versione rimasterizzata dell’album originale mentre il secondo Lp contiene i due preziosi brani inediti (“Tira A Carretta” e lo strumentale “Hotel Regina”) e i nove brani in versioni alternative e demo tratti dalle registrazioni originali, già contenuti nell’edizione in cd.

Quest’anno PINO DANIELE ha ricevuto il “Premio Mediterraneo Arte e Creatività 2014”, considerato tra i più importanti al mondo, per aver coniugato contaminazioni culturali e musicali, identificando nella cultura mediterranea quel mix di sound e di passione che costituiscono la base fondamentale della sua arte.

Milano, 3 novembre 2014

Ufficio Stampa Pino Daniele: Parole & Dintorni (Resp. Riccardo Vitanza | Rif. Anna Pompa)

Ufficio Promozione F&P Group: Francesco Colombo – Francesco Negroni

PINO DANIELE: a grande richiesta 5 date esclusive per “NERO A METÀ”

Dopo il successo del concerto-evento del 1 settembre all’Arena di Verona

A GRANDE RICHIESTA 5 DATE ESCLUSIVE PER “NERO A METÀ

11 Dicembre BARI | 13 Dicembre ROMA  | 16 e 17 Dicembre NAPOLI | 22 Dicembre MILANO

LIVE CON LA BAND ORIGINALE DEL 1980

E LA PARTECIPAZIONE DI TULLIO DE PISCOPO E DI JAMES SENESE

PIÙ UN OSPITE SPECIALE PER OGNI CONCERTO

Dopo il grande successo del concerto-evento dello scorso 1 settembre all’Arena di Verona, a grande richiesta PINO DANIELE tornerà con 5 date esclusive di “NERO A METÀ”: l’11 dicembre a BARI (Pala Florio), il 13 dicembre a ROMA (Palalottomatica), il 16 e il 17 dicembre a NAPOLI (PalaPartenope), il 22 dicembre a MILANO (Mediolanum Forum- Assago). In questi nuovi appuntamenti, che vedranno la partecipazione di un ospite speciale per ogni concerto, PINO DANIELE sarà accompagnato dalla band originale del 1980, composta da James Senese (sax), Gigi De Rienzo (basso), Agostino Marangolo (batteria), Ernesto Vitolo (piano), Rosario Jermano (percussioni),  mentre l’Acoustic Set vedrà sul palco Rino Zurzolo (contrabbasso), Elisabetta Serio (piano) e la partecipazione di Tullio De Piscopo.

Blues, rock, jazz, sonorità acustiche, e l’immancabile tradizione napoletana: questi gli ingredienti che PINO DANIELE porterà sul palco nelle 5 date di “NERO A METÀ”. Un grande spettacolo sulle note dell’omonimo storico terzo album di Pino, dove protagoniste saranno le canzoni più belle dell’artista, da “Quanno chiove”, al brano che dichiara la sua passione di sempre, “A me me piace ‘o blues”, da “I Say I’ Sto Ccà” a “Nun me scuccià”: grandi classici che all’epoca definirono un nuovo stile musicale e che ancora oggi risultano di sorprendente freschezza.

I biglietti per le date di “NERO A METÀ”, prodotto e organizzato da 55AVE Entertainment e F&P Group (in collaborazione con Radio Italia, la radio ufficiale del tour), sono disponibili online su www.ticketone.it, nei punti vendita e nelle prevendite abituali (per info biglietti: www.fepgroup.it).

Nero a Metà (1980) è l’album della consacrazione per Pino Daniele, simbolo di quel sound inconfondibile, diventato suo marchio di fabbrica in Italia e all’estero, ed è ancora oggi nella classifica Rolling Stone Italia dei “100 album più belli di sempre”. Per celebrarlo l’album è stato pubblicato da Universal Music Italia in una nuova edizione rimasterizzata “NERO A METÀ” Special Extended Edition, disponibile anche in doppio vinile da 180 grammi in edizione limitata e numerata in 1.000 esemplari. Il primo Lp conterrà la versione rimasterizzata dell’album originale mentre il secondo Lp conterrà i due preziosi brani inediti (“Tira A Carretta” e lo strumentale “Hotel Regina”) e i nove brani in versioni alternative e demo tratti dalle registrazioni originali, già contenuti nell’edizione in cd.

Milano, 13 ottobre 2014

Ufficio Stampa Pino Daniele: Parole & Dintorni (Resp. Riccardo Vitanza | Rif. Anna Pompa)

Ufficio Promozione F&P Group: Francesco Colombo – Francesco Negroni